BOOOK REFERENCE

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La nostra specie si evolve nel momento in cui scopre la forza della narrazione…

La nostra specie si evolve nel momento in cui scopre la forza della narrazione. Da una parte chi ascolta, facendosi rapire dalla magia del racconto e viaggiando per mondi immaginari che sgorgano dal limbico e invadono la quotidianità, mentre dall’altra abbiamo il narratore, nuovo “vate” con poteri divinatori che, evocando universi e misticherie, rende tutto possibile, capace di creare con la forza delle parole. Il libro di Dave Grohl mi ha subito conquistato e irrimediabilmente sedotto. Il leader dei Foo Fighter mi prende per mano scettico e mi fa viaggiare nella provincia americana di fine anni 80 e primi anni 90 e, prima di sconfinare nel nuovo millennio, mi porta con se in Texas, al concerto dei Pantera, mi fa attraversare il globo due volte in ventiquattro ore per essere alla festa di fine anno di sua figlia, mi fa preoccupare quando si spacca un piede sul palco e soprattutto mi porta a scegliere gli hot dog a Seattle nella baracchina che mette un wurstel in più. E mi fa amare Taylor Hawkins solo due mesi prima della sua dissoluta partenza. E io piango e lo abbraccio ogni giorno che, per radio, lo sento suonare…

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Sai quando segui un’intervista su internet e uno dei tuoi “idoli” ti da una dritta?… 

Sai quando segui un’intervista su internet e uno dei tuoi “idoli” ti da una dritta?… Eh, sì, mi piacerebbe pensare qualcosa tipo adesso, per te, ma non pretendo tanto. L’idea di “Ecosistema Disney” mi seduce subito, appena ne sento parlare. Non conoscevo nulla di Bob Iger, nemmeno chi fosse fino a quel momento. Oggi lo seguo sempre e se leggo i suoi scritti sono in grado di capire se la traduzione è letterale o adattata. Penso che non esista miglior esempio al mondo di “Leadership Positiva”, prima ancora che creativa. Nessuno come quest’uomo ti dimostra con le azioni, le scelte, il rigore e il coraggio che, qualsiasi cosa facciamo, ovunque siamo abbiamo il sacro dovere di cercare una vittoria per tutti. Da quando ho letto questo libro anche il mio stile di leadership si è evoluto. “Devono vincere tutti” è un mantra che mi accompagna sempre e mi guida a trovare soluzioni negoziali sempre più estese e volte alla collettività. Grazie a questo libro. È una vita intensa, narrata in modo meraviglioso. Immergetevi, godetevelo, svisceratelo e fatene parte del vostro “Ecosistema”. Come se fosse Disneyland!

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Se pensiamo a storie di resilienza, i luoghi comuni contemporanei ci portano…

Se pensiamo a storie di resilienza, i luoghi comuni contemporanei ci portano in sale operatorie che hanno visto amputazioni o lesioni quasi mortali sfiorare a vita di persone che potevano avere tutto, poi di colpo non hanno più nulla per un qualche personalissimo “cigno nero” che picchia con violenza incredibile, e poi ancora trovano non si sa bene dove la forza di ricominciare e riprendersi quanto la violenza del fato aveva tolto loro. Mai penseremmo a due soldati, due operativi del “team six” dei navy seals che si scrivono lettere  da una parte all’altra degli USA e si narrano l’un l’altro le rispettive fragilità, cercando nelle esperienze di vita (o di morte?…), nei classici della filosofia, nella solitudine di uomini e donne troppo spesso al bivio  della Vita, quel conforto che solo la voce di un Amico, di un “Fratello in armi” può darti. Un libro meraviglioso, delicatissimo e potentissimo al tempo stesso che ci vede posare (tutti) le armi e stringersi gli uni agli altri in un abbraccio in divisa tra chi ama la vita e chi vive l’amore. E nell’abbraccio di quella narrazione ci si fonde fino ad essere una cosa sola…

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Viviamo in un’epoca di contenuti e contenitori, di calendari editoriali per…

Viviamo in un’epoca di contenuti e contenitori, di calendari editoriali per casalinghe con la barba e di tribune stampa per “umarells” dell’ultima ora. E ci piace. Anche se non lo ammetteremmo mai. Chiunque può prendersi i suoi minuti di popolarità gridando il peggio o il meglio in “faccialibro” agli Dei. E poi?… Ecco che uno dei migliori autori di questa rivoluzione digitale, uno dei creatori più attenti del nostro panorama nazionale, ci riporta all’identità dimenticata. Chi siamo?… Cosa resta di noi dopo le valanghe di like e le spietate revisioni d’insights?… Come possiamo dare valore alla nostra identità più vera, come possiamo raccontare qualcosa di noi che possa accompagnare chi ci legge o ci vede (nei diabolici reels…) verso la parte migliore di noi?… Cosa resta della nostra parte più vera dopo che le “O-ring” si spengono e la pubblicazione è avvenuta? Social Media e Marketing oggi copulano tra loro fin troppo facilmente e questo è un bene. Quando qualcosa di prezioso diventa fin troppo facile, rischia di perdere la sua essenza primordiale. E Skande ci ricorda che invece è proprio lì, il bello. Un invito a raccontarsi in modo vero, sincero, coraggioso. O a non raccontarsi affatto.

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Il libro che ti cambia la vita. O almeno, il libro che ha cambiato la mia…

Il libro che ti cambia la vita. O almeno, il libro che ha cambiato la mia. Lo ha fatto davvero. Letteralmente. Avevo 36 anni e soffrivo di allergie impossibili legate a erba, fiori, graminacee varie. Dopo aver accompagnato mio figlio a scuola una mattina di primavera, in preda a starnuti e lacrimazioni allergiche simili a esondazioni del Pecos, prendo questo libro, vado alla pagina dove narra come ha “tolto” in una sola mossa (di PNL) l’allergia a suo fratello che in presenza del pollo fritto rischiava sempre di soffocare. Faccio le stesse cose. Identiche. Precise. Poi vado a correre al parco, in un prato pieno di margherite. Ricordo ancora lo stupore con cui guardavo le scarpe gialle di polline. Nessuna acrima, nessuno starnuto. In poche ore. Ho ancora oggi gli antistaminici (ormai scaduti) nel comodino della mia camera per ricordare quel momento. 
Tony Robbins non a caso è considerato il più grande formatore e Coach al mondo. Lo è e merita tutto quello che ha. Questo libro dovrebbe essere regalato, letto e narrato ad ogni essere vivente dai 16 anni in su. 
E tutti vivremmo in un mondo davvero migliore! Buona lettura!

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Il mio primo libro di PNL, quello che leggi un po’ per caso o per curiosità…

Il mio primo libro di PNL, quello che leggi un po’ per caso o per curiosità e poi ti trovi a farne una questione di vita o di…vita migliore! Il libro è in realtà scritto da Owen Fitzpatrick che racconta molti momenti della sua vita a fianco a Richard Bandler e l’allora sua moglie Paula. Ovvio che l’editore abbia “furbamente” inserito uno dei fondatori della PNL tra gli autori, ma non è così. E va bene lo stesso. Ricordo che all’inizio la cosa mi infastidii un po’. Poi però Owen entra nella vita del lettore con quella simpatia serafica, tipica irlandese, e tu gli sei infinitamente grato di aver fatto da “filtro” verso il genio californiano che così puoi apprezzare ancora di più attraverso il racconto di chi lo ha affiancato con l’obiettivo determinato di imparare tutto e imparare meglio. Anni dopo ho conosciuto Owen di persona e ho fatto con lui il mio primo Master Pratictionaire di PNL e lui ha confermato tutto di buono di quanto già emerso da questa lettura. Un ottimo esordio per ch i si vuole avvicinare alla  PNL, un libro da regalare a chi vuole iniziare ad approcciare questa bellissima disciplina.

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Non ti rendi conto di quanto sia importante la comunicazione finché…

Non ti rendi conto di quanto sia importante la comunicazione finché non ne senti la mancanza. E in quel caso è già troppo tardi. Non puoi spiegare il dialogo strategico narrandolo, come se fosse la trama di un film o il resoconto di un viaggio. Il lettore, anche il più attento, non ti seguirebbe. Ti ascolterebbe, sì, si farebbe forse rapire, ma non sentirebbe in “pancia” quel ribollire emotivo che invece il professor Nardone vuole stimolarti a conoscere per far sì che diventi un tuo requisito quotidiano necessario. E allora ti mette in sella alla tua tigre, ti costringe a sentire dentro l’emozione che sgorga dalla combinazione letteraria che scegli, accompagnandoti nella mente del tuo interlocutore per fargli “cambiare occhi, toccare il cuore”. E lo fa partendo dalle più antiche scuole narrative dell’umanità: retorica, maieutica e stratagemmi orientali si alternano a racconti e metafore nell’accompagnare il lettore nella cavalcata più emozionante e sconosciuta cha mai: quella dentro se stessi. E migliorando nella comunicazione con gli altri, miglioriamo noi stessi.

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Quello che conta veramente non è vincere la partita che finisce al 90°…

Quello che conta veramente non è vincere la partita che finisce al 90° o chiudere il budget superando l’obiettivo al 31/12. Quello che conta veramente non è il terrore negli occhi dei collaboratori quando li fai chiamare in ufficio, come quello che conta non è la loro gioia nel poter giocare a flipper nella comoda sala ristoro con tv satellitare che gli hai messo a disposizione in azienda. Con il suo stile profondo e sagace, Simon Sinek, opinion leader di livello mondiale, ci racconta esperienze e case history di successo (e non) che ci dimostrano come il percorso valga sempre più della meta. Troppe volte ho visto dirigenti e manager strapazzare (o coccolare) i propri collaboratori anche contro i propri principi e ben al di fuori delle proprie competenze pur di ottenere il risultato “prossimo”, pur di “andare a premio” nel breve, procrastinando una vera crescita, un vero miglioramento per se e per i propri collaboratori. Leggere “il gioco infinito” mi ha stappato la pancia, ha dato un contorno a una sensazione indefinita di qualcosa che mi ha accompagnato per anni che però non ero mai riuscito a cogliere appieno. 

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E poi arriva il libro che ti fa cambiare completamente il paradigma…

E poi arriva il libro che ti fa cambiare completamente il paradigma con cui ti sei dovuto confrontare per anni e, di fatto, con cui sei cresciuto. Credo che tutta la mia generazione di maschietti cresciuti a pane e John Wayne abbia vissuto per anni con la paura folle di sbagliare, di commettere errori e poi essere giudicati dall’universo mondo come dei perdenti o, peggio, come dei falliti. Nella cultura italiana il marchio del fallimento è impresso come stigma sociale, difficile da gestire. Ma in altre culture non è così, anzi! Tutto il contrario! Timoty Hartford ci racconta in questo suo splendido saggio come l’errore (e la conseguente libertà di commetterne senza temere più di tanto il giudizio negativo da esso derivante) sia in realtà il cemento forte su cui costruire il successo e come la pretesa di perfezione sia in realtà un miraggio pericoloso dal quale è bene guardarsi. In questo viaggio insieme impareremo come il nostro atteggiamento psicologico nei confronti dell’apprendimento per “approssimazione ed errore” sia indispensabile per crescere veramente.

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Un Uomo è degno di stima in proporzione ai rischi personali che affronta…

Un Uomo è degno di stima in proporzione ai rischi personali che affronta per sostenere le proprie Opinioni”. Con questa bellissima frase, Nicholas Nassim Taleb, mi conquista pienamente e definitivamente. E questa frase si trova nel suo libro “Rischiare Grosso” (titolo che, come spesso avviene con Taleb, nella traduzione italiana non rende giustizia al molto più efficace titolo originale “Skin in the game”, mettere in gioco la pelle!), ultimo capitolo della “saga” dedicata alla fatalità e al caso che ha nel “Cigno Nero” il suo best seller più famoso e in “Antifragile” il suo reale manifesto definitivo. “Skin in the game” riassume, raccoglie e punteggia tutti i concetti principali espressi ed esplosi nelle opere precedenti e, distaccandosi un po’ dalle vicende di Nero Tulip (e della sua controparte femminile di origine sovietica, Evgenia), inizia a chiosare orientando il pensiero al fulcro attivo di tutta la saga: la capacità di un essere umano di accettare il rischio, trovando il coraggio di pagarne (personalmente!) il prezzo e orientando come non mai questa scelta al desiderio di goderne dei frutti senza alcuna riserva. Un libro non proprio leggero, sicuramente profondo e illuminante!

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Chiariamo subito che parliamo di due libri in uno. La seconda parte è un vero…

Chiariamo subito che parliamo di due libri in uno. La seconda parte è un vero e proprio manuale tecnico che insegna ad affrontare (secondo i dettami del creatore di uno dei più grandi, se non il più grande in assoluto, hedge found al mondo) i mercati finanziari. E non è questa la parte di cui vi vorrei parlare. Sicuramente bella e interessantissima, ma è la prima parte, quella più umana e umanistica che mi ha, di fatto, portato a spostare il testo nella mia libreria e ad inserirlo tra i più belli in assoluto. Ray Dalio, nel ripercorrere la sua storia e nell’offrircela, vuole estrarre i principi fondanti che lui ha desunto dalla sua esperienza diretta e soprattutto dai suoi errori. Con grande generosità e permeando il testo con uno spirito di universalità sincero e umile, l’autore ci mette a disposizione veramente alcuni punti di vista, alcuni strumenti per dedicarci alla crescita migliore per noi e per tutti coloro che ci circondano. E il suo pensiero universale diventa nostro, a prescindere dalla nazionalità, dalla religione o dall’appartenenza culturale che si voglia esporre.

 

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Forse il classico per eccellenza in materia di crescita personale. Citato praticamente…

Forse il classico per eccellenza in materia di crescita personale. Citato praticamente da tutti i più grandi opinion leader che sono venuti dopo di lui (da Tony Robbins a Simon Sinek, solo per citarne alcuni), con l’innocenza della “great generation”, ci offre la Visione di chi vorrebbe un mondo migliore, sente che lo sta costruendo e vuole coinvolgere chiunque sia disposto ad impegnarsi in questo splendido progetto. Forse ancor più che negli scritti di Dalio o Buffett, si respira un ottimismo capitalista di chi sente che può e vuole crescere e, non solo, vuole portare con se  l’intera specie umana nella crescita. È un libro bellissimo, dolcemente imperfetto, che veste d’universale un pensiero grezzo come un diamante che prende la prima luce dopo essersi scrostato il carbone di dosso. Ci offre il concetto (o lo strumento) della cerchia dei pari che, ancora oggi, magari col nome di “Mastermind”, raduna menti eccelse in sessioni di confronto e crescita dove il valore dell’eggregore supera di gran lunga la somma dei singoli e da lì si propaga ovunque vi sia un essere umano.

Emanuele Evangelisti - Contatti

Emanuele Evangelisti

Trainer e Coach professionista

Ho lavorato per oltre quindici anni nel campo della distribuzione di materiale informatico, gestendo reparti di GDO e negozi di catene specializzate. Quindici anni fa ho iniziato ad occuparmi di  formazione e coaching integrando le mie conoscenze tecnico giuridiche con strumenti efficaci di PNL (programmazione neurolinguistica) e CNV (comunicazione non verbale). Nel corso del tempo ho implemento  metodi formativi unici, disegnati sulle esigenze specifiche delle aziende, mirati a far ottenere subito i risultati desiderati e a far crescere Manager e Professionisti nel loro settore.

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